Cane e neve: come comportarsi

L’inverno che stiamo affrontando non è rigido come ci saremmo aspettati, anzi è abbastanza mite. Basti pensare che in alcuni parchi sono spuntati i fiori a Dicembre…

Ma al di là dell’inverno mite, le nevicate non mancano specialmente nelle località montane e c’è chi, più o meno in modo straordinario, si trova a fare i conti con la neve. Con il problema di non poter uscire di casa, di non poter salire in macchina e, soprattutto, di non poter portare il cane a fare la passeggiata.

Personalmente, da veterinario, mi piace vedere, prima di scrivere articoli come questo, i consigli degli “pseudoesperti” su internet sulle cose di cui andrò a scrivere. A proposito di freddo, si trova il classico consiglio delle scarpe, il cappotto, l’olio di vaselina sulle zampe (ma come può venire in mente!), le creme più strane e, ovviamente, la pedicure al cane. Come avrete capito leggo questi articoli per fare due risate.

Cane e neve: come comportarsi

Tornando seri, non dobbiamo mai dimenticare che i nostri cani, sebbene ormai siano signori, hanno origini nordiche e la loro anatomia della zampa è strutturata in modo da camminare sul ghiaccio e sulla neve, anche se non sono piu abituati.

 

Del resto alcune mattine d’inverno ci sono dei piccoli strati di ghiaccio sulla strada e il cane poggia i cuscinetti su una superficie prossima agli zero gradi. Se non è ancora rimasto senza piedi, vuol dire che tanti problemi, con il freddo, non li ha.

Si, perché se noi usciamo con il cane a fargli fare una passeggiata, per prima cosa si divertirà un mondo (perché ai cani la neve piace) e poi, per quei dieci minuti-quarto d’ora in cui facciamo una passeggiata, i cuscinetti non vanno in cancrena. Sotto lo strato cheratinico (proteico) che forma la superficie dei cuscinetti plantari c’è circa un centimetro, in altezza, di tessuto connettivo (leggere “grasso”) che come ben sappiamo ha una funzione isolante, per cui il freddo impiega un po’ di tempo prima di arrivare dove può fare effettivamente dei danni.

Insomma, se portiamo il cane sulla neve a fare una passeggiata per fare pipì si può portare anche senza scarpe e senza pedicure: non gli succederà nulla.

Non succede, chiaramente, fin quando il freddo non fa una vasocostrizione tale da causare le piaghe, ossia dei veri e propri tagli sotto i cuscinetti: questo succede se il cane sta nella neve per diverse ore e allora sì, il freddo della neve riesce a fare la sua azione.

Anche qui però le scarpette sono un po’ inutili, perché si bagnano completamente e il freddo penetra lo stesso, per cui i benefici sono limitati. E anche quelli delle creme. Insomma, qui la soluzione migliore è non far stare il cane sulla neve per ore, ma magari se stiamo fuori spostarci dove la neve non è arrivata, tipo sotto un albero o una tettoia.

Importante invece è asciugare le zampe del cane quando si torna in casa, così da controllare sia se eventualmente ci fossero tagli (e allora bisogna sentire un veterinario perché potrebbero infettarsi) sia per rimuovere i fiocchi di neve che rimangono tra i cuscinetti e tra le dita, visto che gli spazi interdigitali sono più sensibili al freddo della parte che si trova sotto i cuscinetti. Nulla di trascendentale, basta un’asciugatura ben fatta con un asciugamano, che evita anche le impronte in giro per la casa.

Bisogna invece fare attenzione (e qui magari le scarpette servono) al sale che i comuni spargono sulle strade quando nevica. Si vede bene, sulla strada, e questo può irritare le zampe (e i piccoli taglietti poi fanno male, ma il sale non fa allergia come si trova scritto in internet) per cui meglio evitare di passare dove è stato sparso, ad esempio in mezzo alla strada. Se vediamo la carreggiata senza neve ma col sale e il marciapiede con la neve, preferire il secondo perché la neve fa meno danni.

Infine, cosa importante, l’acqua. Non dimentichiamo mai di far bere il cane, prima di uscire e quando si torna. Perché il cane la neve la mangia, camminare nella neve è faticoso e lui ha sete.

Però finché mangia la neve bianca appena caduta non è nulla (è sterile) ma la neve marrone schifosa da dove sono passati tutti non è che sia proprio il massimo, quella non deve mangiarla. Ha sete, quindi forniamogli l’acqua. Non dimentichiamolo.

Dott. Valerio Guiggi