I cani nei film: come un cane diventa attore

Molte tra le persone che hanno un cane lo hanno preso perché innamorati di altri cani, per la precisione quelli delle serie televisive. Nomi come Rex, Lassie e tutti i loro compagni a quattro zampe sono entrati nell’immaginario comune di grandi e piccini, e spesso manifestano un’intelligenza che (bisogna essere obiettivi) nella realtà non hanno.

Non esiste, insomma, un cane che pensa che se mordicchia la corda attaccata al soffitto e fa cadere la trave quella picchia nel barile che inizia a rotolare e fa cadere il bandito che minaccia il padrone. È un ragionamento già complicato per molti umani, figuriamoci per un cane.

Fatto sta che il cane, comunque, è un animale che si presta a queste interpretazioni cinematografiche: avete mai visto un gatto poliziotto o un coniglio poliziotto? Ecco, un motivo probabilmente c’è.

Come un cane diventa attore

Un cane che diventa attore deve aver subito un addestramento, un addestramento peraltro molto rigido. Il padrone deve essere anch’esso un mezzo attore, perché non dobbiamo dimenticarci che mentre si girano le scene il proprietario è fuori dall’inquadratura, si, ma è sempre davanti al cane e gli dice cosa fare in ogni momento. In silenzio, perché non si deve sentire.

Insomma, nelle scene dove Rex è da solo con il commissario-padrone, c’è anche il terzo incomodo che è il padrone del cane, immancabilmente.

Per far diventare un cane attore ci sono i casting per cani, che vengono fatti da esperti addestratori per conto della società (Rai, Mediaset) che produce il film, insomma che provina anche gli attori umani. Si valutano altre doti ovviamente (personalmente penso che per alcuni attori umani potrebbero essere utilizzati i parametri canini, però) ma vengono provinati molti cani e solo pochissimi superano le selezioni. Ai casting è bene, prima di presentarsi, creare album fotografico con i migliori scatti del nostro cane.

Se le scene sono tante (Belle & Sebastien, 2014) si usa più di un cane, ovviamente cani tra loro simili.

Quando ne vengono scelti alcuni, cane e padrone (più vari addestratori) devono rimanere sul set per la durata delle riprese. E il cane, come ogni altro attore, viene pagato. O, meglio, viene pagato il proprietario.

Come si addestra un cane da film

L’addestramento di un cane da film non è dissimile dall’addestramento di un cane in generale, alla fine.

Certo è che si tratta di un addestramento molto rigido, un addestramento che deve iniziare fin da cucciolo (dalle otto settimane di vita) e che deve essere continuato non solo durante le sessioni di addestramento, quindi qualche ora al giorno ma anche, e soprattutto, quando il cane è in casa.

Rispettandolo, chiaramente, non maltrattandolo, ma quando si dice “Seduto” il cane deve mettersi seduto. Se gli si dice “Aspetta”, lui non deve muoversi di lì finché non torniamo, cascasse il mondo. O arrivasse un altro cane: si, perché i cani devono essere in grado di mantenere la calma anche in presenza di altri cani, o di molte persone che vorrebbero giocare con loro (il cane non deve stancarsi prima delle riprese) perché altrimenti sarebbe impossibile girare anche solo una scena, se il cane si distraesse continuamente.

È per questo che il padrone dovrebbe essere un addestratore, o comunque una persona con molta, moltissima passione: le concessioni, anche piccole, che fanno i proprietari normali (gli dico di stare fermo ma poi lui mi viene incontro e lo abbraccio, gli dico di non “elemosinare” dalla tavola ma poi mi dispiace e glielo domlo stesso) automaticamente fanno sì che il cane sia troppo “padrone di sé stesso” per intraprendere una carriera cinematografica.

Il che non vuol dire che sia un cane cattivo o maleducato: semplicemente, non è adatto a questo tipo di attività.

Se, tuttavia, siete convinti che il vostro cane sia in una buona posizione, in termini di addestramento, per poter partecipare ad un casting del genere, potete cercare su internet, sporadicamente, se ci sono annunci di casting canini: i cani sul set vengono trattati bene, piacciono praticamente a tutti e se il vostro venisse preso rappresenterebbe un’opportunità economica certo non da buttare anche per voi.

Se non ci avevate mai pensato, ma credete di avere le carte in regola, beh… Perché non provarci? Non vi resta che creare album fotografico con un servizio di stampa come Cewe, che vi assicura una qualità straordinaria a dei prezzi competitivi.